L'articolo a seguire apparve nel quotidiano del paese natale di Jefferson dopo la sua morte:
Sin dalla giovane età, l'arte fu la vocazione di Jefferson Waller. "E' tutto ciò che avrebbe voluto fare", disse Rose Waller, la madre di Jefferson. "Da quando fu abbastanza grande per poter reggere una matita - che era il suo gioco preferito - una matita e un pezzo di carta", Waller seguì la sua musa per tutta la vita. Questo lo portò ad attraversare l'America componendo la sua opera; un diario di viaggio che chiamò "Finding Nevermore".
L'artista, cresciuto a Fayetteville ma texano per affezione, morì il 31 luglio ad Austin a causa di una caduta accidentale. Aveva 51 anni.
"E' sempre stato un artista", racconta il fratello Joe. "Ho trovato una sua fotografia di quando aveva 17 anni; aveva in grembo un blocco da disegno. E' tutto quello che avrebbe voluto fare".
Waller nacque il 26 febbraio 1959. Frequentò diverse scuole nella contea di Cumberland, tra cui la South View high School. All'inizio del 2000, dopo un divorzio, si imbarcò in un lungo viaggio che avrebbe consumato gli ultimi decenni della sua vita. Mise in un bagaglio l'album da disegno e iniziò a percorrere gli Stati Uniti andando ovunque lo spirito lo portasse e disegnando tutto ciò che vedeva. Nel Settembre di quell'anno si trovò sulla soglia della casa dello scrittore Stephen King a Bangor, nel Maine, e fece uno schizzo della facciata gotica. Si fece poi strada verso Graceland e lì disegnò la tomba di Elvis Presley.
Waller attaccò le sue brillanti vignette disegnate in un'unica lunga striscia. Dal 2005, il disegno si estendeva per più di 150 metri.
Tornava periodicamente a Fayetteville, dove la madre e il fratello ancora vivono. Ma non è mai stato troppo tempo lontano dalla strada; la sua musa artistica lo richiamava a sé. Durante una delle soste, iniziò a dipingere un murale patriottico sulla parete di un'edificio in Bragg Buolevard, dove avevano sede la compagnia di investimenti Kelly and Kelly e l'autonoleggio Shamrock.
Roland Kelly Jr., il proprietario dell'attività, raccontò che in passato aveva commissionato un dipinto a Waller. Dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2011, venne a entrambe l'idea per il soggetto murales. Quest'opera, a cui Waller lavorò in più riprese per tre anni, raffigura scene militari insieme a icone americane come la Statua della Libertà. Kelly disse che il murales stava diventando un punto di riferimento per i giornalisti stranieri che venivano a fotografarlo. "Anche se ci fossero stati 100 gradi, lui sarebbe stato là fuori a dipingere", disse Kelly. "Lavorava almeno quattro ore al giorno". Kelly descrive Waller come una persona tranquilla e amichevole, ma guidato dalla ricerca della sua arte. "C'è Picasso, c'è Van Gogh e c'è Jefferson. Questo era quello che dicevamo", continuò Kelly. "Scherzavamo su questo, ma lui era serio allo stesso tempo ". Una volta Jefferson disse "Hey, forse quando sarò morto il mio lavoro sarà valutato come il loro".
Per la maggior parte della sua vita Waller ha portato i capelli lunghi. Ha viaggiato in macchina o in un furgone ,vendendo disegni o pietruzze come "amuleti di pace", garantendosi così le spese del viaggio.
Diversi anni prima, mentre lottava per problemi di salute, Waller definì Austin casa sua. Per un periodo viaggiò con il musicista Willie Nelson, diventando particolarmente amico del suo manager Randal "Poodie" Locke, morto nel 2009.
Joe Waller racconta che suo fratello era morto al lago, dopo esser caduto da un molo, mentre cercava di salire su una barca. Venne recuperato da un elicottero e portato all'ospedale, ma morì dopo essere stato staccato dal respiratore artificiale. Rose Waller ricorda che il figlio la chiamò poco prima dell'incidente, raccontandole che avrebbe trascorso il weekend in barca con alcuni amici; "Mi disse; 'ora devo andare alla baia. Ti voglio bene.' Questa è stata l'ultima cosa. 'Ti voglio bene' ". Il 7 Agosto venne tenuto un servizio commemorativo per Waller al Poodie's Hilltop Bar and Grill, vicino ad Austin, un club avviato dall'amico Locke. Joe Waller spiega che gli amici del fratello pagarono questo servizio e la sua organizzazione. Insieme alla madre e al fratello, la famiglia Waller continua con il nonno, Pressley Folk, il secondo fratello, Christfer Allen Waller, la sorella, Joanie Smithman e il nipote, Preston Bailey Waller.
Come atto finale, Joe Waller invitò gli amici del fratello a scrivere un tributo su quella che sarebbe stata l'ultima pagina del diario di Jefferson. "Sto chiudendo il libro di Nevermore", disse.
"Finding Nevermore" The Art of Jefferson Waller – MANIFESTAZIONE
L’ Associazione Culturale LAB 43 for print , ha come fondamento la ricerca artistica sul riproducibile d’arte nella sue molteplice forme in costante dialogo e confronto con tutte le espressioni legate alle arti: formazione, arti e mestieri, comunicazione visiva, sviluppo di metodologie ecosostenibile.
In collaborazione con l’ Ass. Culturale CONTROVENTO orientata in promozione di eventi socio-culturali, con il regista cinematografico statunitense ANDY SCOTT, noto documentarista e vincitori di premi nel settore in collaborazione con Rodger Mullen e per desiderio di Willie Nelson, leggenda della Country music, si realizza, in sinergica armonia, un “contenitore” espositivo su JEFFERSON WALLER, artista e musicista statunitense recentemente scomparso, la cui poetica espressiva, grazie al film documentario realizzato da Andy Scott nel 2012, sta richiamando l'attenzione non solo da numerosi grandi artisti e musicisti conosciuti dal pubblico americano e internazionale, ma anche di operatori culturali di settore e dal pubblico per l’evidente e diretta carica espressiva comunicativa dell’artista diversa da quelle nebulose forme d’arte proposte di solito.
L'iniziativa “contenitore” comprende una serie di eventi da realizzarsi nel Padiglione 36 di Forte Marghera, per tutta la durata di essa.
Le Manifestazioni sono a cura dell’Ass. Culturale LAB43 for print che garantisce di fatto, per il succedersi di eventi giornalieri, quello di tenere il livello culturale della fruizione dell’evento su aspetti formativi artistici laboratoriali in rispetto sia agli intenti statutari dell’Associazione che agli scopi di luogo pubblico di altissimo prestigio quale è la realtà di Forte Marghera Venezia.
L'iniziativa si sviluppa in tre parti:
Gli studenti dell’Accademia delle cattedre elencate in baso, insieme alle persone che vorranno collaborare gratuitamente saranno coinvolte nella fase di allestimento della mostra, rendendoli di fatto "attori" del film.
Al progetto collaborerà l’ Accademia di Belle Arti di Venezia con la partecipazione della cattedra di Decorazione del prof. Gaetano Mainenti, la cattedra di Tecniche dell’Incisione-Grafica d’Arte del prof.Paolo Fraternali, ideatore insieme al regista Andy Scott del progetto in questione e del prof. Stefano Mancini docente di Xilografia e Litografia collaboratore attivo e protagonista dell’attuazione del progetto. Ci saranno inoltre altre collaborazioni in fase di realizzazione: Radio Base Mestre, Attitudine Forma s.c. servizi tecnici per l’arte di Torino, Arti Visive snc di Vittorio Veneto.