Non si presenta più Franco Renzulli. Tutti veneziani lo conoscono. Davvero? Renzulli è l’incognito più conosciuto di Venezia, o, se preferisce, l’uomo notato più nascosto della città. Ed è la ragione per che sembra pertinente di farlo presentare da un straniero. I stranieri a volte vedono cose e gente che noi abitanti abituati non vediamo più. Per i miei occhi stranieri, da 25 anni, Renzulli è Venezia – e reciprocamente! Solo qui, in questa città che non è simile a nessun’altra, creazione improbabile della luce, dell’acqua e dell’amore degli uomini per loro giochi infiniti, poteva sorgere quel pittore che tra un uso contemporaneo della tradizione giusta ha creato una pittura assolutamente originale. Una pittura che supera la moda e l’attualità per vedere quello che c’è di tutti tempi in oggi. La pittura del mio amico Franco, anche se radicalmente personale, è una permanente ricerca dell’essenza del universo e del senso della nostra presenza nel mondo. Ed è per che dipinge un universo solare in fusione, un fuoco d’artificio di colori irradianti, un brasero di stelle, una fornace alchemica da dove scaturiscono le energie telluriche dei quattro elementi, mescolate dal soffio del vento… Non mi credete? Andate a vedere. La sua pittura, quando prendiamo il tempo di guardarla davvero, pulisce gli occhi. E non ne abbiamo mai avuto più/cosi tanto bisogno. Renzulli abita al Lido. E qui, non aveva ancora fatto alcuna mostra… Galleria delle Cornici ospita un assaggio della mostra Hortus conclusus dell’estate scorso alla Galleria Venice Art Design. Oggi, possiamo scoprire opere inedite ed esplorare l’ampio ventaglio delle tecniche usate dal creatore per dare vita alle sue visioni simboliche degli diversi stati coscienti ed incoscienti della nostra esistenza, dalla realtà dei sogni alla maestà del cosmo, dal l’approccio esoterico alle forme infinite dell’erotismo.
Alain Sagault 18 febbraio 2012